venerdì 20 settembre 2013

Le leggende tornano in pista a Monza: un evento del Registro Italiano Alfa Romeo per il Cinquantesimo dell’Autodelta

Le leggende tornano in pista: un grande evento per festeggiare il Cinquantesimo dell’Autodelta organizzato dal Registro Italiano Alfa Romeo International Club e da Automobilismo Storico Alfa Romeo, Museo di Arese. L’appuntamento è il 21 e 22 settembre all’Autodromo Nazionale Monza, che ha visto nascere e crescere la leggenda sportiva Alfa Romeo.

Per celebrare il mezzo secolo di vita di quello che per oltre vent’anni è stato il reparto corse del Biscione, vengono riportate in pista le vetture che hanno corso, vinto e tenuta alta la bandiera dell’Alfa Romeo sui circuiti e le strade di tutto in mondo, in ogni categoria. Dalle leggendarie Tipo 33, che hanno dominato due Campionati del Mondo, alle indimenticabili GTA. Dalle Giulia TZ e TZ2 alle Formula 1 e Formula Indy. Dalle monoposto di Formula 3.  e Formula Alfa Boxer alle Alfasud Trofeo. Con le vetture da Turismo, da Rally, Sport e GP. Tutte accomunate dal marchio orgogliosamente portato sul cofano e dalla passione con cui i proprietari le custodiscono e mantengono in efficienza a conferma di uno stile e di una eccellenza tutti italiani.

Provengono da tutto il mondo le vetture che faranno riecheggiare sull’asfalto della “loro” Monza le sinfonie dei propri motori. Con 4, 6, 8 o 12 cilindri. Fianco a fianco con i famosi esemplari del Museo Storico Alfa Romeo. Con loro anche le vetture della Scuderia del Portello e del Museo Collezione “Cafè Velocità” del pilota e grande appassionato Gianni Giudici

Autodelta 1963 - 2013

Nata come società indipendente in collaborazione con l’Alfa Romeo, l’Autodelta diventerà in seguito un vero e proprio reparto corse per il Biscione ed accumulerà in poco più di dieci anni un immenso palmares in ogni categoria. Verranno curati lo sviluppo, la gestione sportiva, l’assistenza ai clienti e la progettazione di nuove vetture da competizione.

1963. Dopo l’esperienza con l’ATS, Carlo Chiti, insieme ai fratelli Ludovico e Gianni Chizzola, decise di fondare una piccola società con sede a Feletto Umberto, nei pressi di Udine, al fine di collaborare con Alfa Romeo nella costruzione delle Giulia TZ. Alfa Romeo era intenzionata, per volontà di Giuseppe Luraghi, ad affidare all’esterno la costruzione e la gestione delle vetture da corsa, che sarebbero tornate in pista, dopo il ritiro della squadra ufficiale nel 1951, con il Campionato del Mondo di F1 vinto da Juan Manuel Fangio con la Tipo 159 “Alfetta”.

Dopo aver utilizzato per poco tempo il nome “Delta-Auto”, il 5 Marzo 1963 Chiti e Ludovico Chizzola registrarono la nuova società con il nome “Autodelta”. Al termine dell’incarico per la costruzione della TZ e TZ2, la collaborazione continuò per la gestione sportiva e per la preparazione delle vetture da competizione, mentre si avvicinava l’epoca delle GTA. Carlo Chiti godeva infatti di grande considerazione e influenza nei confronti dei vertici Alfa Romeo per la sua creatività e genialità.

L’attività dell’Autodelta/Udine diveniva sempre più intensa e le difficoltà logistiche iniziavano a pesare sull’efficienza del rapporto con Alfa Romeo. Quindi nel 1965 Chiti trasferì l’Autodelta in alcuni capannoni a Settimo Milanese, poco lontano da Arese. Chizzola decise invece di abbandonare l’impresa e continuò a gestire la concessionaria di famiglia a Udine. L’anno successivo, il 14 Gennaio 1966, l’Autodelta fu acquisita dall’Alfa Romeo e Chiti divenne Direttore Generale di quello che, a tutti gli effetti, venne trasformato in un reparto corse della Casa.

Dopo i successi con la gestione delle TZ, ed in seguito delle GTA, all’Autodelta venne affidato lo sviluppo anche della neonata Tipo 33, che nel 1975 e 1977 vincerà il Campionato Mondiale Marche. L’Autodelta si occuperà, in seguito, della gestione di tutti i programmi sportivi del Biscione, dal Trofeo Alfasud alla Formula 1. Saranno anni di successi, di speranze, di delusioni cocenti, ma comunque di grandi automobili, grandi sfide e veri campioni. Nel frattempo Autodelta era stata incaricata della costruzione di alcune versioni speciali, destinate ad una clientela di nicchia. Prima fra tutte la piccola serie di 33 Stradale, ma anche GTV e Giulietta sovralimentate, chiamate “Turbodelta”.

Nel 1984 i consueti problemi finanziari, politici e sindacali uniti alle pesanti delusioni della F1 e alle fasi di vendita dell’Alfa Romeo, impongono il cambiamento delle iniziative sportive della Casa. Carlo Chiti lascerà la società, due anni dopo l’Autodelta verrà sciolta e i capannoni di Settimo Milanese, come buona parte del personale, daranno vita alla nuova Alfa Corse.