lunedì 30 giugno 2025
Concluso a Misano il PNK Racing Weekend
TUTTE LE AUTO DEL TEAM WRT AL TRAGUARDO DELLA 24 ORE DI SPA
Formula Junior: anche a Misano vince Bettini
domenica 29 giugno 2025
La Lamborghini di Grasser Racing conquista la vittoria alla 24 Ore di Spa
Bortolotti, Pepper ed Engstler portano per la prima volta al successo il marchio italiano alla 77a edizione della 24 ore di Spa. La Lamborghini numero 63 è partita decima ed è rimasta nel gruppo di testa per tutta la prima metà di gara, conquistando la prima posizione mentre il sole sorgeva su Spa-Francorchamps. Con il passare della mattina, è diventato chiaro che la Huracan GT3 EVO2 era la vettura più veloce in pista, ma la vittoria a Spa non è solo questione di velocità.
La Porsche #96 del team Rutronik Racing con Patric Niederhauser, Sven Müller e Alessio Picariello guadagna posizioni anche se staccata dalla Lamborghini, quando la squadra tedesca si ferma ai box per un pit stop proprio mentre stava per iniziare un periodo di bandiera gialla. La vettura del team Rutronik era ora in testa, sebbene con un programma diverso rispetto ai suoi rivali.
Con il passare del mattino e del pomeriggio, Lamborghini e Porsche si alternavano in testa alla corsa, senza che si potesse stabilire quale avesse la strategia migliore. In termini di ritmo, tuttavia, la vettura del Grasser Racing era chiaramente un passo avanti, soprattutto con l'aumentare della temperatura. A poco meno di due ore dal termine, Bortolotti effettua un sorpasso, superando la Porsche. Müller era al volante della vettura del team Rutronik, che stava riscontrando problemi di pressione degli pneumatici verso la fine del suo turno.
Il risultato, tuttavia, non era ancora certo. La Porsche ha effettuato la sua ultima sosta a poco più di 45 minuti dal termine, mentre la Lamborghini l'ha fatto 10 minuti dopo. Per qualche istante, la vettura della Grasser Racing è sembrata incapace di staccarsi dal box; quando finalmente ci è riuscita, aveva perso circa cinque secondi.
Bortolotti aveva poco tempo a disposizione e la Lamborghini era in testa per soli otto decimi di secondo, con la Porsche che incombeva negli specchietti retrovisori sul rettilineo del Kemmel. Fondamentale, tuttavia, è stato il fatto che Bortolotti abbia superato rapidamente il traffico dei doppiati, impedendo a Niederhauser di avere una chiara opportunità di attacco. L'italiano è finalmente riuscito a staccare il rivale, con un vantaggio di 8,7 secondi nelle fasi finali. Dopo non poche delusioni, Lamborghini ha finalmente conquistato la vittoria alla 24 Ore di Spa-Francorchamps CrowdStrike.
La Porsche si è classificata seconda, con Picariello che si è aggiudicato il Trofeo Paul Frère come miglior pilota belga. Sebbene alla fine non sia riuscita a conquistare la vittoria, il team Rutronik ha compiuto un grande sforzo per ottenerla.
La Ferrari numero 51 del team AF Corse – Francorchamps Motors ha completato il podio assoluto dopo una rimonta stellare. Era tra le favorite alla vigilia, ma un problema tecnico all'inizio della seconda ora ha fatto scendere la vettura al 65° posto. La squadra italiana ha gradualmente recuperato posizioni, assicurandosi infine la terza posizione nell'ultimo stint.
La battaglia per la vittoria della Gold lo lo Cup è stata molto combattuta, con la McLaren #58 del Garage 59 e l'Aston Martin #33 del Verstappen.com Racing che si sono scambiate di posizione per tutta la domenica. A meno di 10 minuti dal termine, sembrava in vantaggio la McLaren, ma una foratura l'ha fatta retrocedere dietro l'Aston Martin.
Walkenhorst Motorsport ha conquistato la vittoria nella Silver Cup con la sua Aston Martin. La squadra tedesca ha ritirato la sua vettura Pro dopo un incidente in Superpole, rendendo la corsa della squadra gemella verso la Silver Cup particolarmente emozionante.
Kessel Racing ha vinto la classe Bronze Cup con un'ottima prestazione, arrivando quindicesimo in classifica generale. La Ferrari numero 74 di Dustin Blattner, Dennis Marschall, Conrad Laursen e Zacharie Robichon era tra le favorite per la vittoria di classe e domenica mattina ha preso il comando dopo una lunga battaglia con la Mercedes-AMG numero 81 del team Winward Racing.
AV Racing by Car Collection ha completato la lista dei vincitori trionfando nella classe Pro-Am con la sua Porsche numero 29. .
La Coupe du Roi, che viene assegnata al costruttore più performante in tutte le categorie, è andata a Porsche. Il marchio tedesco ha brillato quest'anno, classificandosi secondo in classifica generale e conquistando la vittoria e la Pro-Am.
Foto Pezzoli - New Reporter Press
FERRARI: PODIO ASSOLUTO E VITTORIA TRA I BRONZE ALLA 24 ORE DI SPA
sabato 28 giugno 2025
A Misano il PNK Racing Weekend
Lamborghini Super Trofeo \ Spa da top-5 per DL Racing
venerdì 27 giugno 2025
Arriverà nel 2026 la nuova Ferrari 296 GT3 Evo
Spa-Francorchamps 27 giugno 2025 - A tre anni dalla presentazione avvenuta alla 24 Ore di Spa-Francorchamps nel 2022, Ferrari sceglie l’appuntamento più importante nel panorama delle competizioni GT per togliere i veli alla nuova 296 GT3 Evo.
La vettura nasce nel solco dell’esperienza maturata con la 296 LMGT3 (che a partire dalla stagione 2024 gareggia nel FIA WEC) e con 296 GT3 che, sin dal momento del suo debutto, ha ottenuto cinque titoli, inclusi quelli Piloti e Team nella classe Pro del GT World Challenge Endurance Cup – il campionato di riferimento per le vetture GT3 – oltre alle vittorie alla 24 Ore del Nürburgring e alla 24 Ore di Daytona. Le statistiche aggiornano il palmares a 140 vittorie, 405 podi e 56 pole positions in 343 gare.
L’ascolto del cliente e l’esperienza in gara hanno portato a sviluppare la 296 GT3 Evo, frutto di azioni mirate e concrete con l’obiettivo di realizzare una vettura ancora più competitiva in ogni condizione, mantenendo intatto il concetto di “modularità” che ha reso la 296 GT3 un vero e proprio termine di paragone, soprattutto per quanto riguarda la facilità di intervento e messa a punto della vettura.
Motore e cambio. Il motore termico V6 della 296 GT3 Evo rimane inalterato rispetto alla versione precedente. Mantiene la configurazione a ‘V’ da 120° con i turbo posizionati all’interno della ‘V’ che permette significativi benefici in termini di compattezza e riduzione di massa, favorendo il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza. Versatile, affidabile e prestazionale, sin dal suo debutto il propulsore è sempre stato apprezzato per la sua erogazione, coppia e potenza. Il motore, che è sempre stato un elemento centrale nei progetti Ferrari, rimane dislocato più avanti e più in basso rispetto alla versione stradale, nella stessa posizione della 296 GT3. Questa collocazione aiuta ad abbassare il baricentro e a migliorare la rigidezza torsionale. Inoltre, è stato inclinato di 2° per poter lasciare più spazio al diffusore posteriore.
Per quanto riguarda il cambio, la 296 GT3 Evo adotta invece una nuova cascata di rapporti, ottimizzata dopo aver analizzato i dati raccolti nei due anni di impiego della vettura, per favorire l’erogazione della coppia sia a bassa che ad alta velocità.
Aerodinamica. La 296 GT3 Evo rappresenta lo step evolutivo della 296 GT3, piattaforma vincente che già combina performance aerodinamiche estreme e facilità di sfruttamento del carico in pista. L’obiettivo che si sono posti gli ingegneri Ferrari è stato quello di garantire una risposta più prevedibile e stabile della vettura in ogni situazione di gara, conservando le prestazioni della 296 GT3 standard in termini di carico verticale e di efficienza, già spinte al massimo concesso dal regolamento tecnico. In termini ingegneristici la squadra di aerodinamici ha puntato a migliorare la stabilità del carico verticale anteriore, quando la 296 GT3 Evo si trova in scia ad un’altra vettura, e le sensibilità aerodinamiche, ossia la minimizzazione delle variazioni dei carichi aerodinamici.
Quasi tutto il bodywork è stato oggetto di evoluzioni. Nello splitter e nel fondo anteriore sono stati rivisti i profili, e sono stati ottimizzati i volumi di espansione e i generatori di vortici. Le appendici sul paraurti anteriore sono state anch’esse modificate alla ricerca del miglior compromesso prestazionale.
Un ulteriore sensibile miglioramento è derivato da una profonda e attenta revisione del diffusore posteriore, modificato nei propri volumi di espansione e nel numero dei canali. Il terzo elemento oggetto di evoluzione è stato il sistema di louvers dei passaruota anteriori, sviluppate in sinergia col fondo anteriore, per garantire l’ingresso di aria pulita alle prese aria posteriori, sia in aria libera che in scia ad altre vetture.
Per lo sviluppo della 296 GT3 Evo è stata ulteriormente migliorata la metodologia di simulazione che combina i test in galleria del vento con i calcoli della CFD – Computational Fluid Dynamics –, e permette di simulare campi aerodinamici disturbati, testando rapidamente molte variazioni geometriche. Il comportamento del pacchetto di sviluppo è stato quindi validato in pista, sia in giri prestazionali che in condizioni di ingaggio con altre vetture. Il risultato della ricerca è sintetizzato nella capacità della vettura di mantenere elevate performance aerodinamiche in condizioni di traffico e aria “disturbata”, molto frequenti nelle competizioni di durata, stabilizzando il carico verticale in scia a vantaggio della competitività e della precisione anche nei contesti più dinamici e imprevedibili.
Dal punto di vista estetico-funzionale, la 296 GT3 Evo si rende riconoscibile anche per due prese d’aria inserite nel cofano anteriore, per migliorare i flussi di raffreddamento per i freni e l’abitacolo, oltre che per il nuovo alettone posteriore che ha subito cambiamenti significativi. La struttura di supporto è stata ridisegnata insieme alle paratie laterali. L’ala è ora dotata di meccanismo di regolazione rapida, introdotto per la prima volta nella LMGT3, che consente di intervenire sull'angolo dell'ala tramite una semplice vite, migliorando ulteriormente le operazioni in pista, già una caratteristica distintiva della 296 GT3.
Fluidodinamica. Lo sviluppo del pacchetto evoluzione ha coinvolto anche l’aerodinamica interna, e in particolare il raffreddamento dei freni anteriori. Grazie all’ottimizzazione dei condotti che convogliano l’aria dal paraurti verso i dischi e l’introduzione di due prese dinamiche sul cofano, la portata di aria complessiva verso i freni anteriori è salita di oltre il 20% rispetto alla 296 GT3. Anche la pompa dello sterzo può godere di un migliore e più efficace raffreddamento grazie alla introduzione di due prese Naca inserite nel fondo vettura.
Esperienza LMGT3. Tutta la carrozzeria del passaruota posteriore è mutuata dalla LMGT3 che si distingue per una curvatura più verticale nella sua parte anteriore, rendendo più semplice l’alloggiamento delle varie tipologie di pneumatici provenienti da fornitori diversi, impiegati nei campionati GT di tutto il mondo. Anche gli specchietti retrovisori nascono mettendo a frutto questa esperienza, e sono stati ulteriormente migliorati anche grazie ad una serie di studi e calcoli che hanno avuto come scopo quello di indagare le frequenze e i modi propri di vibrare che avevano i retrovisori esterni nella versione attuale. Questi nuovi particolari sono stati spostati verso l’interno, modificandone l’inclinazione e migliorando contestualmente la visibilità.
Dinamica veicolo. Sia la cinematica della sospensione anteriore che di quella posteriore è stata modificata con l’obiettivo di ridurre i carichi sugli elementi e migliorare l’affidabilità. Al tempo stesso, il nuovo disegno garantisce una risposta dinamica connessa tra anteriore e posteriore, oltre a facilitare le operazioni di setup ai box.
Abitacolo. Intuitività, visibilità, accessibilità sono principi cardine attorno a cui sono stati definiti gli assi di sviluppo dell’abitacolo della 296 GT3, senza dimenticare aspetti fondamentali quali sicurezza e comfort. La 296 GT3 Evo mantiene inalterate queste caratteristiche di base, ma migliora sensibilmente la portata dell’impianto dell’aria condizionata, arricchito con una ventola supplementare per risultare ancora più efficace.
Debutto e kit. La 296 GT3 Evo, il cui processo di omologazione verrà completato al termine delle ultime rifiniture aerodinamiche in corso di svolgimento, debutterà nella stagione 2026 e sarà disponibile anche come kit di aggiornamento per coloro i quali stanno gareggiando con la 296 GT3.
Credits: Ferrari.com
Il percorso della Coppa d'Oro delle Dolomiti 2025
giovedì 26 giugno 2025
Ferrari crisi e riscatto
credits: @racingpicture |
La Ferrari è un mito, su questo non ci sono dubbi. D’altronde, la scuderia di Maranello è l’unica ad aver preso parte a tutti i campionati di Formula 1, la categoria regina del motorsport, a partire dalla sua inaugurazione nel 1950. Ma non sempre passione, esperienza e dedizione assolute bastano a garantire il successo. Infatti, dopo le prime travolgenti affermazioni mondiali con Ascari (1952 e 1953), Fangio (1956), Hawthorn (1958), Hill (1961) e Surtees (1964), la Rossa ha dovuto affrontare tre lunghi cicli di digiuno intermittente: quello interrotto da Niki Lauda dopo undici anni nel 1975, quello durato dal trionfo del 1979 di Jody Scheckter all’inizio dell’era Schumacher nel 2000 e quello, purtroppo ancora in corso, iniziato l’indomani della vittoria di Kimi Raikkonen nel 2007.
Un grande esperto di cose ferrariste come Adriano Cisario passa al vaglio queste parentesi temporali individuandovi i punti di snodo, rievocando le decisioni che hanno indirizzato (e a volte squassato) l’attività della Ferrari in quegli anni e riportando fatti, curiosità e dichiarazioni poco noti e a volte sorprendenti. Quanti ricordano o sanno, per esempio, che nel 1982 Enzo Ferrari aveva deciso di fare a meno di Gilles Villeneuve? Oppure che nel 1992 l’ipotesi del ritiro della scuderia dalla Formula 1 venne presa in seria considerazione? O ancora che Prost era pronto a tornare nel 1996 ma fu “bruciato” da Michael Schumacher? Di vicenda in vicenda, si arriva fino ai giorni nostri, col mancato rinnovo del contratto che tanto ha deluso Sebastian Vettel, fino all’ultimo, grande colpo: l’ingaggio del campionissimo Lewis Hamilton, anche lui alle prese con un digiuno personale che dura dal 2020 e quindi ben deciso a entrare, insieme alla Rossa, nell’ultra-leggenda della Formula 1.
L’autore
Adriano Cisario, nato a Bari nel 1965, è giornalista specializzato in motorsport, esperto di Formula 1 e autore del blog Motor Chicche. Oltre a collaborazioni con testate quotidiane («Gazzetta di Modena», «Quotidiano di Bari») e periodiche, è stato addetto stampa dell’Autodromo del Levante, ha svolto uno stage presso la Direzione della Comunicazione della Citroën a Neuilly-sur-Seine e un Master in Comunicazione Sportiva. Con Ultra ha già pubblicato Quasi ferraristi. Storie di piloti a un passo dal mito.
Da Surtees a Hamilton, dissidi, tragedie, flop e grandi trionfi della Rossa in Formula 1
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Ultimate Hospitality a Monza per il Gran Premio d'Italia
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