martedì 7 ottobre 2025

Verso il Magione Racing Weekend


PNK Motorsport rinnova l’appuntamento motoristico presso l’Autodromo Nazionale “Mario Umberto Borzacchini”, con il Magione Racing Weekend.
Un fine settimana che per alcuni campionati rappresenterà la conclusione di questa lunga cavalcata verso la consegna del titolo: è il caso del Master Tricolore Prototipi, di cui domenica verrà incoronato il campione 2025.
Penultimo round invece per Formula Junior, RS Cup e Youngtimer Touring Cup, con ancora un orizzonte aperto di possibilità per sovvertire gli attuali equilibri in classifica in vista dell’ultima tappa presso il Misano World Circuit. Immancabile quota campionati partner, particolarmente dai connotati “retrò”, quali il consueto Campionato Italiano Auto Storiche e l’Historic Formula Championship.

Per il programma clicca qui.

(PNK Motorsport Ufficio Stampa)



Il Messina Classic Team pronto per una Targa Classica da protagonista

Il Messina Classic Team si prepara a essere tra i protagonisti assoluti della Targa Classica 2025, in programma da giovedì prossimo sulle strade più affascinanti della Sicilia. La scuderia messinese, presieduta da Santi De Pasquale, co-driver con importanti trascorsi sportivi negli anni Ottanta, schiererà ben tredici equipaggi, affermandosi come una realtà solida e raffinata nel panorama della Regolarità Classica nazionale.

Attenzione catalizzata dal celebre chef e appassionato di motori Carlo Cracco, che affronterà la gara affiancato da Federico Sella, CEO e Direttore Generale di Banca Patrimoni Sella, main sponsordel Messina Classic Team, a bordo di una splendida Fiat Dino Spider. Un equipaggio che unisce fascino, stile e competenza, perfetta sintesi di eleganza e passione.

La qualità sportiva e tecnica sarà rappresentata da Ezio Ronzoni, top driver del settore e già protagonista alla 1000 Miglia di Regolarità, che porterà in gara l’iconica Mercedes 300 SL “Ali di Gabbiano”. Sempre per il Messina Classic Team sarà presente anche un secondo esemplare della leggendaria coupé tedesca, questa volta in versione Roadster.

A completare il parterre, autentici capolavori dell’automobilismo storico: una Ferrari 512 BB e una Dino 246 per il Cavallino Rampante, una Lamborghini Countach, due eleganti JaguarXK120, una Porsche 356 e, dal mondo dei rally, una Lancia Fulvia Montecarlo. In gara anche, su Fiat 1100/103, i “Campioni Siciliani 2024(conduttore e navigatore)” Salvatore Massimo Galioto e Giovanni Veneziano, a testimonianza della crescita sportiva del team anche a livello regionale.

A corollario della manifestazione, il Messina Classic Team sarà impegnato anche nella Targa Gran Turismo, con due moderne Porsche 991 GT3 e 911 992, confermando il proprio impegno trasversale tra tradizione e performance contemporanea.

Tra i luoghi del mito, cullati dal fascino della Siciliae da un parterre di vetture e protagonisti d’eccezione, il Messina Classic Team porterà in scena la propria idea di bellezza, stile e sportività, in perfetta armonia con lo spirito intramontabile della corsa più antica del mondo.
Un contesto straordinario, quello della Targa Florio Classica, che si conferma palcoscenico ideale per un team capace di distinguersi per eleganza e passione. (Agenzia ErregiMedia)



lunedì 6 ottobre 2025

Winter Marathon 2026: aperte le iscrizioni


Sono aperte le iscrizioni alla nuova edizione della Winter Marathon, che si terrà dal 22 al 25 gennaio 2026 nella tradizionale cornice di Madonna di Campiglio e delle Dolomiti di Brenta. Alla manifestazione saranno ammesse tutte le vetture costruite entro il 1976 oltre a una selezione di auto prodotte dal 1977 al 1992 che verranno inserite in una speciale classifica a parte.
Le registrazioni andranno effettuate online cliccando sulla voce di menu "2026 > ISCRIZIONE ONLINE" e successivamente inoltrate al Comitato Organizzatore tramite e-mail allegando le copie di almeno un documento sportivo della vettura (Fiche ACI, HTP FIA/CSAI, ASI, AAVS o FIVA) e della ricevuta del pagamento.
Sarà in ogni caso ammessa la partecipazione di vetture sprovviste dei documenti sportivi su indicati; in questo caso le penalità acquisite durante la gara saranno moltiplicate per un coefficiente 3,00.
Tutte le iscrizioni che verranno registrate online e perfezionate con il pagamento entro venerdì 31 ottobre 2025 godranno di uno sconto del 10% sulla tassa.
Le iscrizioni chiuderanno domenica 21 dicembre 2025.
(Ufficio Stampa Winter Marathon)

François Cevert, la corsa spezzata


di Massimo Campi
foto di ©Raul Zacchè/Actualfoto

Era il 6 ottobre del 1973 ed in un assolato pomeriggio d’autunno se ne andava François Cevert, uno dei più promettenti piloti del momento. 
Watkins Glen, Stato di New York, è sabato pomeriggio, ultimo turno di qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti. Sulle piante attorno al circuito le foglie mostrano già i colori dell’autunno. Il suo caposquadra Jackie Stewart è già campione del mondo, il francese non deve correre più per coprirgli le spalle, può correre per se stesso, per vincere, proprio qui in America dove ha colto l’unico successo in F.1 proprio due anni prima. Sono le 11,54, mancano sei minuti al termine delle prove. Francoise è determinatissimo, vuole dimostrare al mondo che è degno del sedile di caposquadra alla corte di Ken Tyrrell. Vuole conquistare la pole position, vuole la vittoria e la seconda piazza in campionato. Ronnie Peterson, quello svedese che va come il vento, è il suo principale avversario con la nera Lotus 72. Si guardano negli occhi, lui ed il suo capo meccanico, Il messicano Ramirez – “Jo, ho la macchina n°6, la macchina è la 006, il Cosworth n°667, oggi faccio la pole, me lo sento. Ciao, vado!”. Ingrana la prima, molla la frizione e via nella pit lane. Jo Ramirez lo segue con la coda dell’occhio, sa che François ce la può fare, ma un minuto dopo non c’era già più.

Albert François Cevert Goldenberg nasce a Parigi il 25 febbraio 1944 durante l’occupazione nazista. Il padre, Charles Goldenberg, era un ebreo nato in Russia e fuggito con la famiglia in tenera età per scampare alle sommosse popolari antisemite del regime comunista. Il padre, di cognome Goldenberg, a Parigi lavora come gioielliere ed agli inizi degli anni trenta si sposa con la parigina Huguette Cevert, da cui ebbe tre figli. Gli ultimi due nacquero in una Parigi sconvolta dall’invasione nazista e per evitarne la persecuzione fu loro dato il cognome della madre, essendo quello del padre di origine chiaramente ebraica. Tra essi vi era anche François. La famiglia Goldenberg-Cevert è benestante, Francoise frequenta le migliori scuole della capitale, ha un’ottima istruzione ed è anche un buon pianista classico.

L’interesse verso i motori di Cevert nasce grazie alla sorella maggiore Jacqueline, la quale si fidanza con Jean-Pierre Beltoise (in seguito i due si sposeranno) che allora correva in moto. Nel 1964 Beltoise coglie un buon sesto posto nella 50cc del mondiale di motociclismo, ma ben presto passa alle quattro ruote, Cevert, oramai contagiato dalla passione per i motori, decide nello stesso anno di iscriversi alla scuola di automobilismo presso il circuito di Montlhéry.
Il giovane Francois va forte e nel 1966 conquista il prestigioso Volant Shell, battendo un’altra giovane promessa dell’automobilismo francese, Patrick Depailler. Il premio è un’intera stagione sponsorizzata nel Campionato Francese 1967 di Formula 3 al volante di un’Alpine-Renault. La monoposto vincente del momento è la Tecno e l’anno successivo si lega al Team dei fratelli bolognesi con cui vince il titolo nazionale.
Nella stagione 1969 la Tecno promuove Cevert in Formula 2. Debutta al III° Deutschland Trophäe all’Hockenheimring piazzandosi nono. Il resto della stagione è in crescendo e termina con il terzo posto assoluto in campionato, con una vittoria anche nel Gran Premio di Reims.

Continua in F2 nel 1970 con la Tecno, ma la F.1 è alle porte. Varie scuderie hanno già notato il talentuoso francese e il sogno di approdare nella massima categoria automobilistica si concretizza poco prima di metà stagione. Il connazionale Johnny Servoz-Gavin, che corre per il team Tyrrell, decide improvvisamente di ritirarsi dopo il Gran Premio di Monaco del 1970. Venutasi così a trovare senza un pilota, la Tyrrell sceglie proprio Cevert per rimpiazzare Servoz-Gavin. È lo stesso Stewart a segnalare Cevert a Ken Tyrrell dopo che il 25 maggio dello stesso anno aveva lottato con lui durante il XVIII° London Trophy di Formula 2 al Crystal Palace. Cevert è anche sostenuto da Francoise Guiter, il patron della Elf che sponsorizza il team del boscaiolo. In Francia è polemica, la stampa ritiene che ci siano altri giovani francesi che meritano quel posto, ma ben presto Cevert smentisce tutti, anche le iniziali perplessità di Ken Tyrrell, conquistando ben presto la fiducia di tutti.

L’esordio sulla March del team Tyrrell avviene il 21 giugno 1970 al Gran Premio d’Olanda sul circuito di Zandvoort. La corsa si chiude per un guasto al motore al 31º giro. Il primo punto mondiale arriva il 6 settembre a Monza. Cevert conquista la fiducia di Ken Tyrrel che lo conferma per le stagioni successive. Stewart è l’indiscusso pilota n°1 del team che si appresta a conquistare il suo primo titolo mondiale come costruttore. Tra i due piloti nasce subito una profonda amicizia: lo scozzese diventa il “maestro” di Cevert, dando ripetuti consigli ed aiutandolo non poco a maturare le proprie innate qualità. La nuova Tyrrell con il DFV Cosworth ufficiale è la vettura da battere per la stagione 1970, il compito del francese è quello di coprire le spalle a Jackie per la conquista del titolo e Francois non delude le aspettative.

Data la vittoria anticipata del titolo da parte di Stewart, per Cevert si presenta l’occasione di mettersi in mostra nelle tre gare conclusive della stagione. Il 5 settembre, nel Gran Premio d’Italia a Monza, il francese coglie un terzo posto, seguito poi dalla sesta piazza nel Gran Premio del Canada a Mosport Park due settimane dopo. La stagione si chiude con il Gran Premio degli Stati Uniti, a Watkins Glen il 3 ottobre. Dopo aver superato Denny Hulme, Stewart prende la testa, ma al 14º giro lo scozzese lascia passare Cevert, nel frattempo portatosi in seconda posizione. Il francese non perde più il comando e ottiene la prima vittoria della sua carriera, staccando Jo Siffert su BRM e Peterson di oltre 40 secondi. La gioia di Cevert è ovviamente immensa e il pilota riceve in premio 50.000 dollari. Con lui festeggia l’intera Francia, dal momento che Cevert è il secondo francese che riesce a vincere un Gran Premio nella storia della Formula 1 dopo Maurice Trintignant, vittorioso a Monaco nel 1955 e nel 1958.

La Tyrrell si presenta al via della stagione 1972 con la medesima coppia di piloti dell’anno precedente. Stavolta però Stewart ha un avversario difficile da battere, Emerson Fittipaldi che alla fine conquista il titolo con la Lotus 72. Per Cevert il 1972 si chiude al sesto posto della classifica piloti con solo 15 punti dopo vari ritiri e piazzamenti. La delusione di Cevert è palpabile e il francese si consola con un prestigioso secondo posto alla 24 ore di Le Mans, in coppia con il neozelandese Howden Ganley con la Matra-Simca 670. Con la barchetta francese continua a correre anche nel 1973 dove conquista la 1000 Km di Vallelunga con Henry Pescarolo e Gerard Larrousse.

La lotta Tyrrell – Lotus continua nel 1973, ed è anche lotta tra i primi ed i secondi piloti. Stewart contro Fittipaldi per la testa del campionato Cevert con Peterson per le altre due posizioni, è questo il film di quella stagione. Il brasiliano vince il primo Gran Premio, in Argentina, proprio davanti a Cevert che giunge staccato di appena 4.69 secondi. Terzo giunge Stewart, a dimostrazione del gran livello raggiunto dalla Tyrrell durante la pausa invernale. Le due gare seguenti sono deludenti per il francese, che giunge decimo in Brasile e si ritira in Sudafrica. Il prosieguo di stagione è tuttavia eccellente per Cevert, che conquista due secondi posti consecutivi in Spagna e in Belgio. Giunge quindi quarto a Monaco e terzo al Gran Premio di Svezia, prima di conquistare un nuovo secondo posto in Francia e un quinto in Gran Bretagna. Il 29 luglio coglie a Zandvoort, nel Gran Premio d’Olanda, un nuovo secondo posto dietro al compagno Stewart.

Cevert, bellissimo ed affascinante come un attore. Occhi azzurri, profondi, magnetici, è lanciatissimo ed in Francia è quasi un eroe nazionale. Si muove per l’Europa pilotando personalmente il suo Piper, non c’è ragazza che non abbia una sua foto, non c’è rivista che non lo ritragga. Si muove molto bene nel jet set, ha diverse donne tra cui vanta due fidanzate storiche, ricchissime, nobili e precocemente divorziate: Anne Nanou Van Malderen e Christina de Caraman-Chimay; ma la stampa transalpina gli attribuisce anche un presunto flirt con Brigitte Bardot. La star francese non smentisce, François da gentiluomo ….. non conferma!
In Germania: è ancora doppietta Tyrrell, con Stewart primo e Cevert subito dietro, con appena 1.6 secondi di distacco, a dimostrare totale rispetto per le gerarchie di squadra ma anche piena legittimazione ad aspirare al titolo mondiale. Per lo scozzese è infatti il 5° successo stagionale, che gli vale la matematica conquista del titolo mentre il francese si proietta nei piani alti della classifica, contendendo addirittura la seconda posizione a Fittipaldi.Le successive due gare tuttavia non vanno secondo l’esito sperato. Cevert si ritira in Austria e in Italia giunge solo quinto. Per contro Fittipaldi coglie un secondo posto, mentre uno strepitoso Peterson vince sia a Zeltweg che a Monza.

A questo punto per Cevert resta la possibilità di conquistare il secondo posto, al fine di chiudere nel migliore dei modi una già ottima annata e si presenta determinatissimo per l’atto conclusivo della stagione in Nord America. Però l’annata ha una brusca sterzata ed il 23 settembre a Mosport Park, nel Gran Premio del Canada, Cevert è coinvolto, in un brutto incidente causato dall’irruente Jody Scheckter. Il francese riporta una ferita ad una caviglia ed il tutto finisce in una violenta litigata con il giovane sudafricano. La Tyrrell 006 ha la pedaliera distrutta e così in fretta e furia viene fatta arrivare in aereo dall’Inghilterra una nuova vettura, la 006/3, giusto in tempo per il Gran Premio degli Stati Uniti, in programma il 7 ottobre a Watkins Glen, mentre lui è in vacanza alle Bahamas con Jackie ed Helen Stewart.

La lotta è ancora con Ronnie Peterson ed i due battagliano in prova per guadagnare la pole position, fino a sei minuti dalla fine delle prove quando la Tyrrell esce alle velocissime “Esse”, nella parte iniziale del tracciato, il bolide non curva, andando a schiantarsi ad oltre 180 chilometri orari contro le vicine barriere metalliche e rimbalzando contro quelle dall’altra parte della pista dopo essersi capovolta. Infine la Tyrrell si incunea tra i due guard rail sovrapposti. L’impatto è violentissimo e l’entità del dramma viene subito percepita: i primi ad accorrere sono Jody Scheckter e l’amico Carlos Pace, i quali capiscono che c’è ben poco da fare. I commissari di gara trovano il pilota intrappolato tra i rottami dell’auto ed orrendamente straziato dalle lamine del guard-rail. Una delle ruote anteriori gli ha sfondato il casco, provocandone la morte istantanea. Cevert non viene neanche estratto subito dalla carcassa della Tyrrell, procedendo i commissari prima a disincastrare, con un carro attrezzi, la vettura dal parapetto metallico: come dirà l’attonito compagno e amico Stewart, recatosi immediatamente sul posto, «L’hanno lasciato nell’auto perché era chiaramente morto». Stewart abbandona immediatamente la scena dell’incidente e torna ai box, cosa che costituirà il rimorso della sua vita, per non essersi trattenuto di più ed aver fatto qualcosa pur se inutile, anche solo togliere il casco, al fedele scudiero di tre intense stagioni.

Ignote le cause dell’incidente: alcuni, tra i quali Niki Lauda, anni dopo, nel suo libro “Io e La Corsa”, parlarono di un insidioso avvallamento sull’asfalto su cui François sarebbe passato per una traiettoria eccessivamente aggressiva a bordo pista; chi di malore del pilota per l’essere salito in macchina dopo una crisi di vomito (e vomito fu infatti repertato nel cappuccio ignifugo e sulla visiera in sede di autopsia); altri attribuirono la responsabilità ai postumi della ferita alla caviglia riportata due settimane prima ed in effetti il francese sfoggiava ai box una vistosa bendatura. Per il compagno Stewart invece, semplicemente e contro il suo consiglio, il francese avrebbe affrontato le “Esse” in terza marcia ad altissimo numero di giri col risultato di avere una vettura più pronta ma nervosissima ed incontrollabile in caso di difficoltà. Lo scozzese anzi aggiunse che dopo l’incidente, quando risalì in vettura per affrontare la quarta ed ultima sessione di prove, staccando tra l’altro il settimo tempo, ebbe anch’egli delle difficoltà alle “Esse” ma riuscì a tenere in strada la vettura in quanto la quarta marcia gli permise un controllo molto più morbido e facile.

L’incombenza di avvertire i famigliari tocca al cognato Beltoise. Cevert venne sepolto nel Cimitero di Vaudelnay, nel dipartimento del Maine e Loira.
La morte del ventinovenne pilota francese sconvolge la Formula 1, primo fra tutti Stewart. Lo scozzese confesserà tempo dopo che nell’aprile 1973 aveva maturato la decisione di abbandonare la F1, lasciando a Cevert il ruolo di prima guida in Tyrrell per la stagione 1974. Stewart aveva parlato della cosa solo con il patron Ken Tyrrell, Jackie non aveva informato neppure la moglie Helen, presente in quel tragico weekend a Watkins Glen, per evitarle la tensione del conto alla rovescia delle ultime gare da disputare. È facile quindi capire come, con questo rigido patto del silenzio, François mai abbia saputo che sarebbe divenuto il nuovo primo pilota della Tyrrell, con indubbie chances di vincere il titolo mondiale, cosa che la Francia dava ormai quasi per scontato.
In tarda serata la Tyrrell annuncia il ritiro dal Gran Premio delle due vetture superstiti, la 005 di Chris Amon e la 006/2 di Jackie Stewart. Lo scozzese, distrutto dal dolore, non prende così parte a quella che, in ogni caso, sarebbe stata la centesima ed ultima gara della sua carriera. Il giorno successivo rilascia delle interviste in cui manifesta l’intenzione di lasciare, intenzione che sarà ufficializzata, al ritorno in patria, in una conferenza stampa al Tower Hotel di Londra.

La migliore descrizione della personalità del giovane francese è quella data da Helen Stewart in una intervista: “esistono persone eccezionali che hanno tutto ed un magnetismo particolare. Nella vita ne incontri due o tre al massimo, perché sono persone che conquistano subito tutti quelli che hanno attorno e riempiono lo spazio in cui si trovano. Francois era uno di questi!”


Sidecare: motori, memoria e solidarietà.


Un insolito sabato d’autunno, lo scorso 4 Ottobre, nella quiete brianzola: la sede della Lega del Filo d’Oro di Lesmo ha ricevuto la visita di sidecar e vetture d’epoca, nell’ambito della manifestazione Sidecare, coordinata a livello nazionale da ASI Solidale, la commissione di ASI che si occupa delle attività benefiche.
I soci dei club AMB (Antiche Moto Brianza) e MAMS (Monza Auto Moto Storiche - Amici dell’Autodromo), congiuntamente a un paio di vetture RIVARS di Coccaglio (BS), hanno portato i loro mezzi mettendoli a disposizione della struttura della sede di Lesmo. Non si è trattato soltanto di una manifestazione per appassionati: l’evento è stato pensato anche come momento di aggregazione comunitaria per promuovere la missione sociale dell’ente e regalare un momento di divertimento e di serenità agli ospiti della sede brianzola.
La Lega del Filo d’Oro, conosciuta per il suo impegno nel sostegno a persone sordocieche e con pluridisabilità sensoriali, ha accolto questa iniziativa con entusiasmo.
Questo raduno non è stato soltanto un’esibizione, è stato un ponte tra due mondi che a prima vista sembrerebbero distanti: il mondo delle auto d’epoca e quello della solidarietà e dell’assistenza. Far dialogare bellezza meccanica e finalità sociale è stata la vera forza dell’evento.
I veicoli storici hanno portato con sé memoria, bellezza e cura per il passato. La sede del Filo d’Oro ha offerto l’occasione non solo per incontrarsi, ma soprattutto per sensibilizzare e sostenere chi opera per le fragilità sensoriali. I motori sono diventati testimoni silenziosi di valori più grandi.

Foto Raul Zacchè/Actualfoto































domenica 5 ottobre 2025

VITTORIA DI SIMONE MIELE E LUCA BELTRAME AL 13° RALLY DEL SEBINO




Lovere (BG), 5 ottobre 2025 - Il Rally del Sebino 2025 porta la firma di Simone Miele e Luca Beltrame. Sono loro a mettere
l’autografo sul Wall of Fame della corsa all’arrivo nel Porto Turistico di Lovere dopo una gara intensa e difficile anche per le mutevoli condizioni meteorologiche.
Gara vinta con merito dal pilota di origine varesina, ma oramai valtellinese, Simone Miele che per la seconda volta sugli asfalti attorno al Lago d’Iseo (partecipò alla prima edizione), ha imposto il suo ritmo fin dalle prime battute di gara complice anche una corretta scelta di gomme. Partiti questa mattina con degli pneumatici di mescola intermedia, lui e Luca Beltrame, sulla Skoda Fabia RS Rally2 curata dal team di famiglia, la Dream One Racing (scuderia Bluthunder), hanno messo il muso davanti a tutti tenendo a bada gli avversari e dosando le forze nella nebbia che ha causato il ritardo di 10” sulla ps 5.

Miele: “Gara molto bella; abbiamo scelto bene le gomme stamane e abbiamo dato del nostro meglio; non c’era nulla da gestire perché sapevamo che Ilario è un avversario tenace che ti tiene fino alla fine col fiato sul collo e la SanFermo2 lo testimonia. Nella nebbia sono andato un po’ in difficoltà ma alla fine abbiamo contenuto il distacco; un plauso a Luca Beltrame che è stato impeccabile.” 
Ventiseiesima vittoria in carriera per Miele e seconda consecutiva dopo il successo dello scorso mese al Rally Val d’Aveto. Bravi secondi il camuno Ilario Bondioni e l’ossolana Sofia D’Ambrosio (Skoda RS PA Racing) che hanno provato a contrastare il varesino pur con gomme da pioggia poco adatte nelle prime due speciali. Un piccolo errore in Ps3 li ha ulteriormente attardati quel tanto che è bastato per lasciare margine al leader. Anche perché altri due avversari di primo livello
si sono chiamati fuori nella prima metà di gara. Il primo è stato proprio papà Mauro Miele con Giovanni Maifredini; dopo aver
staccato un bellissimo secondo tempo sulla PS2, è uscito di strada subito dopo la fotocellula finale danneggiando irrimediabilmente la sua Skoda (DreamOne). Poco di più è durata la corsa del giovanissimo Tommaso Sandrin; il driver veneto di Povegliano ha occupato stabilmente il podio nelle prime tre ps ma nella Buca del Corno ha sbattuto l’anteriore della sua Hyundai i20 (Friulmotor) causando la rottura del paracinghia. Podio da leggersi con merito dunque, per un altro camuno, Mirko Farea da Berzo Demo che con le note dell’inseparabile Nicolò Gonella, ha portato la Skoda Rally2 Evo della GF Racing in terza posizione con una bella gara senza sbavature: Farea non correva da oltre un anno e uscire indenne e con questi tempi da una gara così è segno di alto livello di competitività!

Quarto il giovanissimo Mattia Raffetti (Skoda RS PA Racing) che con il ligure Paolo Rocca ha vinto anche una speciale ma ha pagato a caro prezzo l’errata scelta di gomme iniziale: il driver camuno è risultato primo Under25. Primo Over è stato il bresciano Gianni Serioli che con la brianzola Cristina Caruso si è classificato ottavo assoluto sulla sua Skoda Fabia. Quinto un rammaricato Flavio Brega che con Sauro Farnocchia puntava al podio: una toccata questa mattina gli ha tolto il sogno: usava una Skoda RS della MM Motorsport. Sesto il primo dei bergamaschi, Luca Guizzetti da Solto Collina; con Marinella Bonaiti ha condotto la Skoda (Miele Racing) a buoni livelli nonostante una toccata all’anteriore destro. Subito dietro si piazza un altro orobico,quel Max Locatelli che utilizzava la Toyota Yaris a tre cilindri (PA Racing); un dritto in Ps2 lo ha allontanato dal primato del miglior driver locale ; era affiancato da
Manuel Fenoli. Prestazione lodevole di Nicola Colombo, altro bergamasco, al via con Federica Gregis (figlia del plurititolato pilota Michele); sono noni sulla Skoda RS di Erreffe. Fantastica decima piazza per il toscano
Christopher Lucchesi ed Enrico Bracchi: sono i primi di 2Ruote Motrici sulla Peugeot 208 della GF Racing; autori di una gara superba, i due già protagonisti dell’italiano assoluto, hanno tenuto alle corde i pur bravi Moreno Cambiaghi-Giulia Paganoni (Lancia Ypsilon
Autotecnica2) e i locali Mirko Carrara e Filippo Iguera (Lancia Ypsilon RSE).
In evidenza i bergamaschi nelle altre classi: Alessandro Casano e Federico Capilli hanno chiuso ottimi quindicesimi e primi di S1600, i loveresi Alberto Marini-Giuseppe Morina (Clio Rs Fase1) hanno primeggiato nella N3 con l’ennesima prova da incorniciare.

Tutte le classifiche e le informazioni sono sul sito www.sebinoeventi.it .

Premi speciali- Il Trofeo Bruno Banaudi è stato vinto da Luca Beltrame in quanto primo navigatore assoluto sulla prova speciale 6 Buco del Corno. Il Trofeo Francesco Maggioni è invece vinto da Valentina Carrara, risultata come navigatrice bergamasca più giovane al traguardo (correva con Savoldelli). (Luca Del Vitto)

Top Ten assoluta- 1) Miele-Beltrame (Skoda Fabia Rs) in 39’25”5; 2) Bondioni-D’Ambrosio (Skoda Fabia Rs) a 9”0; 3) Farea-Gonella (Skoda Fabia Evo) a 32”2; 4) Raffetti-Rocca (Skoda Fabia Rs) a 51”9 ; 5) Brega-Farnocchia
(Skoda Fabia Rs) a 1’38”6 ; 6) Guizzetti-Bonaiti (Skoda Fabia Evo) a 1’41”0; 7) Locatelli-Fenoli (Toyota Yaris Gr) a 2’18”1; 8) Serioli-Caruso (Skoda Fabia Step1) a 2’19”1; 9) Colombo-Gregis (Skoda Fabia Rs) a 2’39”2; 10) Lucchesi-Bracchi (Peugeot 208 Rally4) a 3’00”9.

Albo d’oro

2012: 1° Ronde del Sebino: D’Aste-Marchetti (Lotus Exige RGT)

2013: 2° Ronde del Sebino: Savoldelli-Grigis (Peugeot 207 S2000)

2014: 3° Rallyday del Sebino: Caffoni-Grossi (Renault Clio S1600)

2015: 4° Rallyday del Sebino: Tosini-Polonioli (Renault Clio R3C)

2016: 5° Rallyday del Sebino: Tosini-Peroglio (Renault Clio R3C)

2017: 6° Rallyday del Sebino: Tosini-Peroglio (Renault Clio R3C)

2018: 7° Rallyday del Sebino: Tosini-Peroglio (Renault Clio R3C)

2019: 8° Rallyday del Sebino: Audirac-James (Renault Clio S1600)

2020: Non disputato a causa del Covid-19

2021: 9° Rallyday del Sebino: Audirac-Grosso (Renault Clio S1600)

2022: 10° Rallyday del Sebino: Audirac-Gordon (Renault Clio S1600)

2023: 11° Rallyday del Sebino: Vittalini-Zambetti (Citroen DS3 R3T)

2024: 12° Rally del Sebino: Mabelliini-Lenzi (Skoda Fabia RS Rally2)

2025: 13° Rally del Sebino: Miele-Beltrame (Skoda Fabia RS Rally2)







MotoCorse CIV \ Al Mugello l’ultima gara 2025 - Foto Bonoragency Photosport


Al Mugello Circuit la conclusione del CIV 2025 con la consegna dei titoli tricolori.

Foto Bonoragency Photosport

Supersport 600 NG – Vittoria a Mattia Rato e titolo a Luca lOttaviani. Weekend trionfale per Rato (Team Mesaroli Racing Ducati) che ha firmato una gran doppietta in questo round just1, vincendo anche gara2 al Mugello. Alle sue spalle, seconda posizione per Federico Fuligni (Kuja Racing Ducati) con Filippo Farioli (Altogo Yamaha) a chiudere il podio. Il campionato però si è deciso nel gruppo di centro classifica, dove Luca Ottaviani (Extreme Racing MV Agusta)e Xavier Artigas (Blackflag Motor Sport Kawasaki) si tallonavano da vicino. Alla fine Lo spagnolo ha chiuso 5° e Otta 7°, risultato che ha permesso a Ottaviani di laurearsi campione italiano, primo titolo per lui. Otta ha chiuso i giochi con 5 vittorie. In classifica generale Ottaviani è campione con 208 p. davanti ad Artigas con 203 p. e Rato con 199 p.

Superbike/Production Bike– Il campione è tornato alla vittoria. Nella Superpole Racedella mattina Alessandro Delbianco (Yamaha DMR Racing) ha ottenuto il successo, tornando sul gradino più alto del podio dopo la sfortuna di ieri. Alle sue spalle secondo posto per Michele Pirro (Ducati Barni 51 Racing Lab) con la terza posizione per Nicholas Spinelli (Aprilia REVO – M2). Production Bike dalle mille emozioni. A vincere è stato Luca Bernardi(ZPM Motorsport Racing Ducati) con Filippo Rovelli (Barni 51 Racing Lab Ducati) secondo e Simone Saltarelli (Broncos Team Ducati) terzo. In ottica campionato però si è deciso tutto nella parte “bassa” della classifica. Davide Stirpe(Garage 51 Racing Team By Dto Ducati) ha chiuso in 14esima posizione con Riccardo Russo (BMW Pistard Racing Team) 11esimo. Risultati che hanno permesso a Stirpe di laurearsi campione italiano con una gara d’anticipo. Quarto titolo italiano per il romano, dopo quelli ottenuti nella 600 negli anni passati. Stirpe che ha chiuso i giochi con 4 vittorie e 7 secondi posti. In gara2 Superbike è stato Michele Pirro a trionfare, con oltre 4 secondi di vantaggio sugli inseguitori, chiudendo così come meglio non poteva l’annata. Seconda posizione per Nicholas Spinelli, a conferma della crescita sua e del team, con Samuele Cavalieri (Ducati Broncos) a chiudere il podio. Nona posizione per il campione Alessandro Delbianco. In classifica generale Delbianco è appunto campione con 274 p. davanti a Pirro con 189 p. e Cavalieri con 175 p. Nella gara2 Production Bike ha chiuso nel migliore dei modi il neocampione Davide Stirpe, andando a conquistare il successo in pista, con la seconda posizione per Luca Bernardi e il terzo posto di Randy Krummenacher (G.A.S. Racing Team Yamaha). In classifica generale Stirpe è campione con 267 p. davanti a Russo con 213 p. e Salterelli con 168 p.

Premoto3 – Il campione ha chiuso nel migliore dei modi. Lorenzo Pritelli (Buccimoto Factory), dopo aver conquistato ieri il titolo, è andato a vincere anche l’ultima gara della stagione, chiudendo così con 6 successi. Annata trionfale per il pilota Pata Talenti Azzurri FMI e VR46 Academy. Alle sue spalle, seconda pozione per Alessandro Aguilar Carballo (Leopard Academy By Roc`N`Dea) con David Peris Bou(Altogo Racing Team) a chiudere il podio. La gara è stata interrotta per bandiera rossa esposta per una caduta all’ultima giro di Leonardo Martinazzi. In classifica generale Pritelli è primo con 263 p. davanti ad Aguilar Carballo con 193 p. e Luca Rizzi (We Race Pos Corse, 8° in gara) con 154 p. Il Red Bull Fastet Lap è stato firmato da Leonardo Martinazzi (2’07.434).

Sportbike – Con il titolo già assegnato ieri a Bruno Ieraci (CM Racing Team Triumph), la vittoria oggi è andata al rivale Mattia Sorrenti (Maurer Racing Team Aprilia) bravo ad avere la meglio proprio sul neo campione italiano per soli 19 millesimi. Terza posizione per Elia Bartolini (SM Real Racing Team Triumph) che in questo round just1 ha corso anche nella Moto3. In classifica generale Ieraci è quindi campione con 248 p. davanti a Sorrenti con 200,5 p. e Paolo Grassia (Aprilia, 16esimo in gara) a 152 p.

Moto3 – Nella categoria non ce n’è per nessuno. Il neocampione, Marcos Ruda (Lucky Racing), ha imposto la sua legge anche in gara2 del round Just1 al Mugello, andando a vincere con oltre 20 secondi di vantaggio sugli inseguitori. Dietro di lui, seconda posizione per Elia Bartolini, con l’alfiere Smash 91 CR&S che ha portato a casa un risultato incredibile, podio sia in Moto3 che nella Sportbike nello stesso weekend. Terzo posto per Valentino Sponga (We Race Pos Corse BeOn). In classifica generale Ruda è campione con 264 p. davanti a Sponga con 170 p. e Bartolini con 153 p.

Le premiazioni dei Campioni – I Campioni Dunlop CIV e quelli CIV Junior 2025 tutti insieme sullo stesso palco. Si sono svolte domenica sera al Mugello, a chiusura dell’ultimo appuntamento stagionale del CIV, le premiazioni dei protagonisti dei due Campionati della velocità tricolore 2025, alla presenza del Vice Presidente FMI Rocco Lopardo. A ritirare i premi per primi sono stati i migliori del CIV Junior. Sul palco era presente il responsabile CIV Junior Marzio Leoncini. A seguire è stata la volta dei protagonisti del Dunlop CIV e del CIV Femminile, tutti quelli che sul campo hanno regalato spettacolo e battaglie a non finire in questo 2025 dell’italiano. Sul palco era presente il Coordinatore della Direzione Sportiva FMI Simone Folgori. Nel corso dell’evento sono stati inoltre premiati per la loro preziosa collaborazione gli sponsor del Campionato nonché i partner tecnici e i fornitori ufficiali.

Foto Bonoragency Photosport






















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